Fatti poco noti (e poco buffi) sugli stranieri in Italia
Alcuni dati poco noti – benché pubblici – sugli stranieri in Italia:
- Sono circa 5 milioni, l’8,2% dei 60 milioni di abitanti dell’Italia
- Sono in lineare (lineare, non esponenziale…) aumento dagli anni 90; tale aumento basta a malapena a compensare il naturale calo della popolazione italiana dovuto a invecchiamento e bassa natalità
- La maggior parte è “regolare” e lavora
- Hanno un reddito di 400 euro più basso dei corrispondenti lavoratori italiani
- Le nazionalità più rappresentate sono romeni, albanesi e marocchini
- I cosiddetti “irregolari” negli ultimi anni sono in calo perché… da noi non c’è un mercato del lavoro soddisfacente e preferiscono andarsene altrove!
- Vi è stato un aumento rilevante nel 2014 degli sbarchi sulle coste del sud. Dal 2013 sono quadruplicati: da 42.000 a 170.000
- Si tratta di persone che vengono prevalentemente dall’Africa centrale (Nigeria, dal Mali, dal Gambia, dal Pakistan e dal Senegal), da dove fuggono da miseria, guerre e persecuzioni
- L’aumento di questi sbarchi è messo in relazione con la disgregazione delle autorità statuali libiche, che prima facevano da “tappo” agli immigrati grazie anche ad accordi con l’Italia
- In cosa consistevano questi accordi? In prigioni-lager che noi pagavamo per mantenere queste persone in condizioni disumane, naturalmente
- Di cosa si sta parlando in questi gioni? Di nuovi “campi” in Africa in cui rinchiudere quelli che vogliono partire, naturalmente
- Secondo il regolamento di Dublino firmato nel 2003 da un noto governo di destra, chi sbarca in Italia deve rimanere in Italia, a meno che non abbia diritto a ricongiungimenti. Per deciderlo bisogna prima identificarli e stabilire chi sono queste persone
- Nel 2014 sono giunte al nostro ministero 65.000 richieste dello status di rifugiato (triplicate rispetto al 2013); i nostri efficienti uffici ne hanno esaminate solo 36.000
- Già negli anni precedenti, con cifre molto minori, le richieste esaminate erano inferiori di quelle presentate, a testimonianza di una scarsa efficienza amministrativa nella gestione delle pratiche. Quest’anno poi si apprende di un giro di malaffare attorno alla gestione degli immigrati, trasformato in un business; a questo business ovviamente una tale lentezza non poteva certo nuocere…
- Sebbene non siano sbarcati sulle sue coste, anche la Germania ha avuto un picco di richieste d’asilo. Di fatto in questo genere di richieste in Europa, benché ne costituiamo il confine meridionale, siamo solo terzi, dietro Germania e Svezia
- Tuttavia risulta che solo gli italiani frignino per avere aiuti dall’Europa.
Alcune fonti: Ismu, wikipedia, La stampa.